domenica 26 marzo 2023

 CASTEL DEL MONTE (AQ)

LA GROTTA VALIANERA

La Grotta Valianera, uno dei tanti luoghi magici del nostro Abruzzo, una cavità naturale nel canyon dello Scoppatturo ( o Valianera) dove nell'antichità, come narra la legenda, si rifugiava la strega Valianera, la più temuta e potente della zona:

Lungo il tragitto troveremo anche il monolito della Valianera, un enorme masso che la strega era capace di attraversare da un lato all'altro, ed era l'unica a poterlo fare:

L'escursione ha inizio dai ristori di Fonte Vetica, dove parcheggiamo le nostre auto:

La prima meta della giornata, il monumento in memoria alla tragica sorte della famiglia di pastori, il loro cane e le 5.000 pecore:

La tragedia si consumò nell'ottobre 1919, quando il pastore Pupo Nunzio, i suoi figli, il loro fedelissimo cane e le 5.000 pecore, vennero investiti da  un'improvvisa e violenta tormenta di neve. Morirono tutti nel tentativo di portare in salvo il loro gregge. Stessa sorte toccò alla moglie, la quale non vedendo rincasare il marito ed i figli, si incamminò a piedi sfidando la tempesta di neve.
I loro corpi vennero ritrovati in primavera con lo scioglimento delle nevi:
         
Proseguiamo la nostra escursione dirigendoci verso l'imbocco del canyon:
 
    
Una cavità con all'interno una sorgente di acqua limpidissima:



Iniziano a sbocciare i primi crocus ed altre varietà di fiori:
Un Ranuncolo Favagello:
Ci addentriamo nel canyon ed iniziamo la leggera risalita che ci condurrà alla grotta:
 Sullo sfondo si intravedono le tre vette del Corno Grande:


Raggiungiamo il famoso monolito di Valianera, di cui si parlava prima:

Poco prima della fine del canyon, anzichè dirigerci verso la vicina strada asfaltata, svoltiamo verso sinistra addentrandoci nella strettissima gola che porta alla grotta (non esistono indicazioni). 
Purtroppo dopo qualche centinaia di metri ed a pochissima distanza dalla nostra meta, ci attende una brutta sorpresa. Il canyon è invaso dall'acqua di scioglimento delle nevi ed è impossibile andare avanti:
Torniamo indietro e nel contempo studiamo un'altra soluzione per aggirare l'ostacolo.
Risaliamo il canyon fino a raggiungere la strada asfaltata, la percorriamo per qualche centinaia di metri e poi, appena possibile, riscendiamo la gola dalla parte opposta, sperando che non ci sia lo stesso problema:
   
Con rammarico ci accorgiamo che anche da questo versante sembra impossibile raggiungere la grotta.
Ma una soluzione la troviamo, con facile arrampicata e successiva disarrampicata, riusciamo a scavalcare un sperone di roccia che ci conduce in una zona non invasa dall'acqua.
Da questo punto riusciamo a raggiungere la grotta che si trova a pochissima distanza da noi:
     

Ci siamo, da questo lato la traccia è percorribile senza alcuna difficoltà:
Ecco la Grotta, un'impresa per raggiungerla ma alla fine siamo qui....................
................................un buco nella roccia, una grotta come tante, nulla di eccezionale, ma all'interno l'atmosfera diventa irreale, magica, sembra di essere spiati da un essere ultraterreno, sarà lei, la strega Valianera, attratta o forse disturbata dalla nostra presenza.......................preferiamo non sostare a lungo e togliere il prima possibile il fastidio.
Una foto di gruppo.............................:                    
..................................dell'ambiente circostante..................:

 ........................................e di nuovo in marcia
Preferiamo addentrarci nuovamente nel canyon e ripercorrere lo stesso tragitto dell'andata, uscire allo scoperto sulla piana significherebbe esporci al forte vento:
Una stupenda composizione di Crocus:
Una caratteristica escursione in un ambiente surreale, da proporre a chiunque abbiamo voglia di camminare, basta un minimo di allenamento per superare i 10 km circa della lunghezza del percorso ed il dislivello complessivo che non supera i 200 metri.

Relazione a cura di Alessandro:

  

martedì 21 marzo 2023

CASTEL DEL MONTE (AQ)

MONTE CAMICIA DAL COLLE DELL'OMO MORTO 

Dal parcheggio antistante il Rifugio Fonte Vetica, ormai non più esistente in seguito ad un incendio, si prende il sentiero classico per la vetta del Camicia. Lo si percorre per qualche centinaio di metri fino all'altezza del bosco poi, voltando a vista verso sinistra, si fiancheggia la pineta fino ad arrivare al vallone di Vradda.

A questo punto su flebile traccia, si scende nel fondo del vallone per poi risalire il ripido costone fino a raggiungere la radura che conduce alla sommità del Colle dell'Omo Morto, a quota 1800 metri circa:  

La discesa verso il fondo del Vallone di Vradda:

La ripida salita che conduce al Colle dell'Omo Morto:

 


Di fronte a noi la cima del Monte Camicia, a destra quella del Tremoggia:


Il suolo inizia a coprirsi di neve ma non è ancora giunto il momento di calzare i ramponi, ci sono ancora tratti in cui è possibile aggirare le lingue di neve:
  
A Fonte delle Grotte (quota 2000 circa) approfittiamo della temperatura ancora gradevole per una breve pausa.
La vetta non è distante ma per raggiungerla ci vuole ancora molto.
Da questo punto in avanti la pendenza aumenta notevolmente, sfiorando in alcuni tratti i 35°/40°, pertanto l'attenzione non è mai troppa. 
Progredire lentamente e con passo deciso è fondamentale per la sicurezza..........;
Si riparte verso la vetta:
Preferiamo spostarci sulla cresta del Paginone dove la neve sembra essere più dura:


  
  
Ci avviciniamo al canalino finale che porta in vetta:
Meno di 100 metri di dislivello ci separano dalla cima.
La parte finale è alquanto impegnativa:
   
La pendenza in alcuni tratti sfiora i 60° e nell'ultimo tratto prima della cresta, lo supera pure: 


  Ecco la cresta che porta in vetta:
       

A pochi metri da noi la cima del Monte Camicia:
 

Foto panoramiche a 360°:

Davanti a noi il Monte Prena:
E' ora di scendere a valle. 
Un susseguirsi di nuvole basse ci annebbiano la via di ritorno ed il terreno completamente coperto di neve, privo di qualsiasi traccia e segnaletica, potrebbe complicare la discesa:
Ovviamente per la discesa ci dirigiamo verso il vallone di Vradda, utilizzando il classico itinerario estivo:
    


Ci siamo quasi, in lontananza si intravedono le nostre auto:

 
   
Percorso ad anello della lunghezza complessiva di quasi 12 km ed un dislivello positivo di 958 metri. 
La salita dal Colle dell'Omo Morto, se affrontata nel periodo invernale, è riservata a persone esperte ed in grado di poter superare le eventuali difficoltà alpinistiche che il territorio riserva. 
Si rammenta che il versante presenta pendenze che si aggirano tra i 30° e 40°, con punte che superano i 60° nell'ultimo tratto prima dell'uscita in cresta, pertanto è necessario portare a seguito la piccozza, ramponi, casco, uno spezzone di corda  e quant'altro di utile per affrontare l'ascesa in sicurezza.

Autori: Alessandro, Giorgio, Alessio, David, Claudio, Mauro e Giampaolo