PRATOLA PELIGNA (AQ)
DA COLLE DELLE VACCHE AL RIFUGIO IACCIO ROSSO
Giornata all'insegna del mal tempo, mattina abbastanza buono ma dalle prime ore del pomeriggio si prevede pioggia con temporali sparsi. Meglio non rischiare più di tanto, è preferibile un percorso breve in modo tale da anticipare la perturbazione in arrivo.
Decidiamo di salire in auto fino a Colle delle Vacche e poi seguire a piedi il sentiero che porta fino al Rifugio Iaccio Rosso. Itinerario molto breve e di facile intuizione, visto che segue per quasi tutta la sua lunghezza una comoda sterrata.
Parcheggiamo le auto nello spiazzo antistante il vecchio ed ormai abbandonato rifugio, ed iniziamo a camminare:
Risaliamo la carrareccia seguendo le deviazioni indicate dalle bandierine bianco/rosse:
Sulla radura, prima di raggiungere il rifugio, spuntano alcune "Peonie":
La zona circostante brulica di orapi
"L’Orapo (Chenopodium bonus-henricus) è uno spinacio selvatico di montagna che cresce in prevalenza in alta quota fino a 2.000 metri e da secoli viene raccolto pazientemente a mano.
Prima di salire si guardano le montagne da sotto, si osserva la neve, il cielo e le temperature perchè non deve fare ancora freddo e bisogna salire prima che arrivi il caldo, quando il manto bianco della neve comincia a ritirarsi. Solo in quel momento si possono raggiungere gli stazzi, tra i pascoli delle pecore, dove il suolo è ricco di azoto e di nitrati.I passaggi delle greggi concimano la terra e fanno nascere l’orapo, la verdura del freddo e questo spiega il suo nome tedesco dieiszichorie, cioè cicoria del ghiaccio, nonostante non sia parente della cicoria bensì degli spinaci.L’orapo è una pianta ricca di ferro e di vitamina C e le si riconoscono straordinarie proprietà. Le foglie e i germogli possono essere lessati e gustati come contorno, ma anche accompagnati a legumi, orapi e fagioli, o “pasta povera” a base di acqua e farina come gli gnocchetti".
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